Che cos’è la processionaria? e come eliminarla?

La processionaria del pino è un insetto distruttivo, appartenente all’ordine dei lepidotteri, che deve il suo nome alle sue caratteristiche peculiari: le larve infatti si spostano nella loro ricerca di cibo, in fila indiana, dando origine ad una vera e propria processione di bruchi lunga fino ad alcuni metri.

Caratteristiche

Viene chiamata processionaria del pino perché tende a scegliere alberi della famiglia del pino per la nidificazione delle larve.

La processionaria è sempre stata presente nell’area del Mediterraneo, ma negli ultimi anni, a causa dell’aumento delle temperature, e degli inverni più miti, la sua diffusione si è potenziata. E’ infatti un insetto “termofilo”: la sua vitalità è correlata alla temperatura e il clima caldo ne favorisce successo riproduttivo e voracità.

La forma adulta, la farfalla, è innocua, quella pericolosa è la forma larvale dell’insetto, il cosiddetto bruco, perché è ricoperto di peli urticanti che, se vengono a contatto con pelle e mucose, possono provocare danni anche piuttosto gravi.

Ciclo Vitale

E’ utile conoscere il ciclo di vita per capire come si comporta e quando si può intervenire nella lotta:

i bruchi trascorrono l’inverno all’interno dei nidi di seta che si sono costruiti sull’albero (sono visibili come agglomerati bianchi, sui rami dei pini)

e quando cominciano le prime giornate calde, di solito nei mesi di marzo-aprile, si svegliano e riprendono la loro attività, mangiando le foglie dell’albero. Quando si sono saziati (arrecando anche notevoli danni alle piante, se presenti in grandi quantità), scendono dal tronco in fila indiana, formando le classiche (e pericolosissime) processioni da cui prendono il nome, andando in cerca di un posto dove rifugiarsi sottoterra, per trasformarsi in crisalide.

Tra fine giugno e settembre, emergono come farfalle che daranno il via ad una nuova generazione: andranno a deporre le uova sulle foglie (o sugli aghi di pino), da cui nasceranno i bruchi.

Perché sono pericolose?

I bruchi di processionaria hanno un sistema di difesa particolare: sono ricoperti di peli urticanti, che si staccano facilmente per contatto diretto (sfregamento), o indiretto (a volte anche solo per l’azione del vento). Grazie ad una terminazione uncinata, questi peli si attaccano facilmente, e le reazioni infiammatorie che derivano dal contatto possono essere anche gravi, soprattutto per bambini e/o animali da compagnia.

A seconda dell’area di contatto possono provocare danni più o meno gravi: eruzioni cutanee dolorose a contatto con la cute, congiuntiviti a contatto con gli occhi. Se inalate provocano starnuti e mal di gola, fino a difficoltà respiratorie e broncospasmo. L’ingestione provoca salivazione, nausea e dolori addominali. Il pericolo maggiore per gli animali (e i bambini) deriva dalle loro abitudini e curiosità: se inavvertitamente il cane prende in bocca il bruco, questo può arrivare a provocare gravi reazioni allergiche, con rigonfiamento della lingua, soffocamento o successiva necrosi delle parti interessate dal contatto.

Se dovesse succedere, il consiglio è di portare immediatamente il cane dal veterinario.

Si consiglia anche di mettere in lavatrice ad alta temperatura i vestiti che si indossavano al momento del contatto, per neutralizzare eventuali peli rimasti imprigionati nei tessuti.

Come si combatte la Processionaria?

La lotta alla processionaria si può fare in diversi momenti dell’anno, con strumenti diversi: 

INVERNO – Nei mesi invernali, in particolare tra dicembre e febbraio è possibile accorgersi della presenza dell'insetto, quando sono ben visibili sulle chiome degli alberi i nidi di colore bianco formati dalle larve. L’intervento più efficace in questo momento è l’asportazione e l’eliminazione tempestiva dei nidi. Tuttavia questa operazione è molto delicata e si consiglia di farla svolgere da ditte specializzate.

Agire con strumenti non idonei può essere pericoloso, perché può portare alla fuoriuscita delle larve e al contatto con i peli urticanti.

PRIMAVERA - All'inizio della primavera, con l’arrivo dei primi caldi, solitamente fra marzo e aprile si possono osservare le processioni di larve lungo i tronchi o sul terreno. E’ importante informarsi per conoscerne la pericolosità: occorre evitare di avvicinarsi o di cercare di raccogliere o uccidere i bruchi con mezzi inadeguati (scope, rastrelli..).

esistono trappole meccaniche, che messe alla base degli alberi infestati hanno il compito di arrestare la processione delle larve, invischiandole in una colla apposita, o raccogliendole in contenitori appositi, che poi dovranno essere smaltiti con attenzione.

A FINE ESTATE – nelle aree dove il problema è consistente si utilizzano anche insetticidi contro le larve: sono trattamenti eseguiti da ditte specializzate, che impiegano preparati microbiologici del tutto innocui per l'uomo, i vertebrati e gli insetti utili in genere.

Negli ultimi anni si sono sviluppate anche trappole ai feromoni, che agiscono nel momento in cui gli esemplari adulti emergono dal terreno. I feromoni altamente specifici che si utilizzano in queste trappole hanno lo scopo di confondere e intrappolare i maschi, evitando il contatto fra i due sessi, e impedendo cosi la fecondazione e la deposizione delle uova.